Credito d'imposta sulle commissioni per pagamenti elettronici
Al fine di incentivare gli “incassi tracciati” è stato introdotto il credito d’imposta del 30% sulle commissioni pagate dagli esercenti per l’uso del Pos in relazione ai pagamenti elettronici ricevuti da privati. Un bonus che, in qualche modo, compensa quello che i commercianti hanno sempre denunciato e che li ha portati a preferire di essere pagati in contanti, cioè i costi elevati delle commissioni sulla moneta di plastica.
Soggetti beneficiari
Possono beneficiare dell’agevolazione gli esercenti attività di impresa, arte o professioni che nell’anno d’imposta precedente abbiano avuto ricavi e compensi non superiori a 400.000 euro.
Determinazione dell’agevolazione
Il credito d’imposta è pari al 30% delle commissioni addebitate per i pagamenti elettronici:
- mediante carte di credito, debito o prepagate emesse da operatori finanziari soggetti all’obbligo di comunicazione all’Anagrafe tributaria o altri mezzi di pagamento elettronici tracciabili;
- in relazione a cessioni di beni e prestazioni di servizi rese nei confronti di consumatori finali a partire dal 01.07.2020.
L’agevolazione fiscale non forma reddito
Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini IRAP.
Utilizzo del credito d’imposta
Il credito d’imposta è utilizzabile:
- esclusivamente in compensazione tramite F24 (codice tributo 6916).
- a decorrere dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa.
Comunicazione da parte degli operatori finanziari
Gli operatori che mettono a disposizione degli esercenti i sistemi di pagamento (es. Banche) devono:
- trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate le informazioni necessarie a controllare la spettanza del credito d’imposta;
- trasmettere telematicamente agli esercenti, tramite PEC o mediante pubblicazione nell’on-line banking dell’esercente, l’elenco delle transazioni effettuate e le informazioni relative alle commissioni corrisposte.
Conservazione della documentazione
Gli esercenti utilizzatori del credito d’imposta devono conservare la documentazione relativa alle commissioni addebitate per le transazioni effettuate con strumenti elettronici di pagamento per 10 anni dall’anno in cui il credito è stato utilizzato.