La nuova Sabatini nel 2022
La così detta “Nuova legge Sabatini” è una agevolazione attualmente in vigore nel nostro ordinamento che ha fornito un notevole aiuto alle imprese che hanno investito in beni strumentali, costituite da immobilizzazioni materiali e immateriali.
Tale normativa è disciplinata dall’art.2 del DL 69/2013 ed è stata recentemente ritoccata e rifinanziata, dando nuovamente la possibilità di accedere a contributi e finanziamenti stipulati allo scopo di acquisire a titolo di proprietà o in Leasing beni strumentali nuovi.
Vediamo quali sono i vantaggi e le caratteristiche di questa agevolazione.
In questo periodo la nuova Legge Sabatini può avere un impatto ancora più significativo nel supportare le imprese che in questi mesi sono costrette a confrontarsi con i rincari delle bollette molto preoccupanti: in tale agevolazione infatti rientrano anche gli acquisti di impianti fotovoltaici (se rientranti nel concetto di impianti come chiarito dalle Risoluzioni dell’Agenzia delle Entrate).
In generale i beni agevolabili sono:
- Macchinari;
- Impianti;
- Attrezzature industriali;
- Altri beni strumentali materiali;
- Hardware, Software e tecnologie digitali.
Deve trattarsi di beni nuovi, infatti, non sono agevolabili le spese relative a beni usati o rigenerati così come non lo sono quelle per terreni e fabbricati.
Inoltre, la nuova Sabatini prevede che gli investimenti devono essere:
- conclusi entro un periodo massimo di 12 mesi dalla data di stipula del finanziamento stesso;
- capitalizzati;
- mantenuti nell’unità produttiva per almeno 3 anni.
Chi può richiedere il contributo?
L’agevolazione è rivolta a tutte le micro, piccole e medie imprese regolarmente iscritte al Registro delle Imprese e con una sede operativa in Italia, operante in tutti i settori eccezion fatta per:
- le imprese operanti nel settore delle attività finanziarie ed assicurative;
- le attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.
Le imprese beneficiarie devono essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, inoltre, non dovranno trovarsi in procedura di liquidazione o concorsuale.
In cosa consiste l’agevolazione?
Le agevolazioni consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari (aderenti alla convenzione tra il MISE, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.a.) di finanziamenti, caratterizzati da determinati requisiti, per sostenere gli investimenti nelle immobilizzazioni materiali e immateriali sopra citate.
Al finanziamento si affianca un contributo riconosciuto dal MISE rapportato agli interessi sul finanziamento. Si tratta di un contributo in conto impianti calcolato convenzionalmente come un abbattimento degli interessi pari al 2,75% su un finanziamento della durata di 5 anni ad esdebitazione semestrale. La percentuale del contributo raggiunge il 3,575% nel caso si tratti di alcuni beni previsti dal piano Industria 4.0.
La concessione del contributo è condizionata all’adozione di una delibera di finanziamento che andrà stipulato in seguito alla presentazione della domanda.
Il finanziamento dovrà avere dei requisiti specifici come, ad esempio, la durata massima di 5 anni e l’importo minimo di 20.000 euro.
Come si presenta la domanda?
Le domande di accesso alle agevolazioni devono essere presentate direttamente dalle PMI, comprensive di tutta la documentazione richiesta, sulla base delle istruzioni fornite dal MISE e saranno costituite dalla domanda di agevolazione, dichiarazione antimafia e prospetto recante i dati per il calcolo della dimensione dell’impresa.
Le domande vanno presentate esclusivamente:
- In formato elettronico utilizzando gli appositi modelli disponibili nell’apposita sezione “Beni Strumentali (Nuova Sabatini)” del sito Internet del Ministero dello Sviluppo Economico (link https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/beni-strumentali-nuova-sabatini );
- Tramite indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), inviando la documentazione agli indirizzi PEC delle banche, intermediari finanziari aderenti alle convenzioni, con i quali l’impresa dovrà prendere contatto per definire le modalità di finanziamento.
Come viene erogato il contributo e cosa cambia dal 2022?
Per le domande presentate a partire dal 1° gennaio 2022 è stata reintrodotta la corresponsione in più quote, mentre viene garantita l’erogazione in una unica soluzione nel caso di finanziamento non superiore ai 200.000 euro.
Inoltre, in alcuni casi, per i beni industria 4.0 viene meno la necessità di trasmettere l’allegato alla dichiarazione di interconnessione dei beni agevolati.
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