Il credito d'imposta beni strumentali 4.0
Come sappiamo la Legge di Bilancio 2021 (L. 178/2020) ha modificato e migliorato il credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi già precedentemente introdotto dalla Legge di Bilancio 2020.
Tale credito di imposta può riguardare:
- I beni materiali e immateriali “ordinari” di cui abbiamo già parlato nel nostro articolo al seguente link https://www.csiestense.com/credito-dimposta-per-investimenti-in-beni-strumentali/ ;
- I beni materiali e immateriali così detti 4.0, facenti parte del “Piano nazionale industria 4.0”.
In questo articolo ci occuperemo di analizzare il credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali 4.0. modificato dalla Legge di Bilancio 2021 e che può essere applicato agli investimenti effettuati a partire dal 16 novembre 2020.
Chi possono essere i beneficiari?
A differenza del credito di imposta sui beni ordinari quello per i beni strumentali 4.0 può essere beneficiato solo dalle IMPRESE, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime di determinazione del reddito di impresa.
La possibilità di fruizione del credito è strettamente legata:
- Al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro;
- Corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dei lavoratori.
Inoltre, i beni devono essere destinati a strutture produttive situate nel territorio italiano.
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Su quali investimenti è possibile ottenere credito di imposta 4.0?
Investimenti in beni strumentali nuovi a decorrere dal 16/11/2020 che possono essere:
- Beni materiali “Industria 4.0”, la cui identificazione è prevista dall’Allegato A della L. 232/2016.
Da qui bisogna distinguere tra:
- Investimenti effettuati tra il 16/11/2020 e il 31/12/2021 per i quali il credito di imposta sarà pari al 50% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, 30% per investimenti tra i 2,5 e i 10 milioni di euro e 10% per gli investimenti tra i 10 e i 20 milioni di euro.
- Investimenti effettuati tra il 01/01/2022 e il 31/12/2022 per i quali il credito di imposta sarà pari al 40% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, 20% per investimenti tra i 2,5 e i 10 milioni di euro e 10% per gli investimenti tra i 10 e i 20 milioni di euro.
- Beni immateriali “Industria 4.0”, la cui identificazione è prevista dall’Allegato B della L. 232/2016 e il cui credito di imposta spetta per tutto il periodo agevolato nella misura pari al 20% del costo nel limite massimo di costi ammissibili di euro 1.000.000.
Come si può utilizzare questo credito di imposta?
Per i beni “Industria 4.0” occorre verificare il momento di INTERCONNESIONE del bene all’interno dell’impresa. Il credito di imposta sarà fruibile dall’anno di avvenuta interconnessione del bene. Il credito può essere utilizzato esclusivamente in compensazione, in 3 quote annuali di pari importo, tramite modello F24 e non è imponibile ai fini delle imposte sui redditi.
Quale documentazione serve per poter fruire del credito 4.0?
- Tutta la documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento della spesa e la corretta indicazione dei costi agevolabili;
- La fattura di acquisto, che deve avere la corretta dicitura in fattura che deve riferirsi ai commi 1054-1058 dell’art. 1 della legge 178/2020;
- Per i beni 4.0 (Allegato A e B Legge 232/2016) occorre una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato. Se il bene è di valore complessivo inferiore a 300.000 euro tale obbligo può essere adempiuto anche tramite una dichiarazione del legale rappresentate della società.
- Infine, verrà prevista la necessità di fornire al MISE una comunicazione relativa ai Beni 4.0.
È chiaro che l’imprenditore, specie in questo particolare contesto storico, non va lasciato da solo ma va affiancato e aiutato perché solamente con i giusti consulenti è possibile programmare il futuro dell’azienda.
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