Meglio l’auto aziendale o l’auto personale?
Al giorno d’oggi nella maggioranza dei casi per svolgere un’attività d’impresa, ma anche nella libera professione, occorre un veicolo che permette di compiere al meglio il proprio lavoro.
Chiaramente l’utilizzo di un veicolo genera dei costi come ad esempio l’assicurazione, il carburante, la manutenzione, ecc…
Come abbiamo già visto non necessariamente un costo deve essere sempre visto come un fattore negativo, specie quando aiuta ad abbassare l’imponibile al fine delle imposte sui redditi: è meglio ottenere un risparmio fiscale destinando denaro al pagamento di altre risorse piuttosto che al pagamento delle mere tasse.
L’auto raramente rappresenta un bene strumentale puro per un’impresa e tanto meno per un libero professionista: nella maggioranza dei casi l’automobile viene utilizzata anche nella propria vita anche per svolgere i propri affari personali. Pertanto, avremo:
- Automobile come bene strumentale: si parla di veicoli che vengono utilizzati ESCLUSIVAMENTE nell’attività di impresa e per lo svolgimento di affari aziendali. In questo caso l’azienda può detrarsi il 100% dell’iva relativa ai costi inerenti all’automobile e i costi stessi sono deducibili il 100% (casi molto particolari).
- Automobile ad uso non esclusivo della ditta: questa è l’opzione maggiormente praticata, specie dai professionisti e dalle ditte individuali. In questo caso l’auto verrà utilizzata sia a fini aziendali che per lo svolgimento dei propri affari personali e per questo motivo i relativi costi saranno deducibili al 20% dal reddito mentre l’IVA sarà detraibile solo al 40%.
- Agenti e Rappresentanti: per loro l’auto è il fulcro sia dell’attività lavorativa e sia della propria vita privata. In questo caso, per questi soggetti i costi relativi all’automobile sono deducibili dal reddito in misura pari all’80% mentre l’IVA è detraibile al 100%.
- Automobile data come Fringe Benefit a dipendenti o amministratori con possibilità di deduzione dei costi in capo alla società pari al 70% ma con aumento del peso fiscale e contributivo in capo al dipendente o amministratore.
È chiaro, pertanto, che l’automobile può essere uno strumento che permette di abbassare l’imponibile fiscale imputando costi d’esercizio che garantiscono un risparmio fiscale.
Nel caso di Ditta Individuale o Libero professionista in regime forfettario non è possibile dedursi nessun costo inerente all’automobile e nemmeno detrarsi l’IVA.
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Arrivati a questo punto però ci chiediamo: nel caso in cui l’auto non sia un bene strumentale ma sia ad uso promiscuo, meglio auto personale o auto aziendale?
L’auto aziendale ad uso non esclusivo della ditta, come detto in precedenza, genera costi che sono deducibili nella misura del 20% dal reddito di impresa e questi comprendono carburante, tassa di circolazione, assicurazione, manutenzione ecc…
Facciamo un esempio su una S.r.l. che ha una automobile intestata: a fronte di costi totali per carburante, tassa di circolazione, assicurazione e manutenzione nel 2020 sono stati spesi 8.000 euro. Questi costi sono deducibili nella misura del 20% quindi per 1.600 euro.
Il risparmio fiscale che si otterrebbe a fronte di una aliquota IRES del 24% è di euro 384 (1.600 * 24%). A fronte di 8.000 euro il risparmio fiscale pertanto è di 384, ovvero il 4,80%: non molto.
Se invece si optasse per dare l’auto aziendale come Fringe Benefit all’amministratore la deduzione dei costi relativi all’automobile salirebbe aumenterebbe dal 20% al 70%, tuttavia l’Amministratore si vedrà incrementare il reddito e questo porterebbe a più tasse e contributi: maggior risparmio fiscale per la S.r.l. a discapito dell’amministratore.
Non dimentichiamoci però che agli amministratori potrebbe essere concessa la possibilità di utilizzare la loro auto personale nello svolgimento della loro attività lavorativa evitando l’utilizzo dell’auto aziendale e quindi del fringe benefit. In questo caso gli amministratori si vedranno corrispondere i RIMBORSI CHILOMETRICI, sulla base dei Km effettuati e alle Tabelle ACI. Abbiamo già trattato questo argomento in un precedente articolo [LINK – https://www.csiestense.com/strumenti-di-risparmio-fiscale-il-rimborso-spesa-e-il-rimborso-chilometrico-per-lamministratore/ ].
Come può accadere per gli amministratori, l’auto aziendale potrebbe essere data in uso promiscuo come fringe benefit anche ai dipendenti aziendali e il funzionamento è pressoché analogo. In questo caso i costi relativi all’automobile saranno deducibili in misura pari al 70% ma solo a condizione che l’utilizzo dell’auto da parte del dipendente avvenga per almeno 184 giorni l’anno. Solitamente questa opzione è più vantaggiosa quando i costi relativi sono bassi, altrimenti come per gli amministratori potrebbe essere meglio optare per i RIMBORSI CHILOMETRICI rapportati ai chilometri percorsi e che possono comprendere anche i costi di assicurazione e manutenzione.
Da precisare inoltre che da quest’anno i soggetti che otterranno l’auto aziendale come fringe benefit vedranno aumentare la tassazione sui chilometri percorsi a causa dell’aumento della tassazione sulle auto più inquinanti.
I Rimborsi chilometrici possono essere soluzioni più efficaci ed immediate: i costi derivanti da questi rimborsi spese sono integralmente deducibili sia per le società di capitali che per le società di persone e possono generare più facilmente un risparmio fiscale.
Per concludere: meglio auto aziendale o meglio auto personale?
Domanda delicata alla quale non esiste una risposta univoca e bisogna valutare caso per caso. Contattaci per una consulenza e insieme valuteremo la tua specifica situazione al fine di cucirti su misura la soluzione migliore per te. Siamo tutti diversi e occorre rispondere ad ogni imprenditore sulla base della sua storia e struttura aziendale o professionale.
Inoltre, ricorda che nel caso di una S.r.l. ci sono vari altri strumenti che possono essere utilizzati per ottenere un risparmio fiscale: segui il nostro Blog o contattaci per una consulenza.